mercoledì 21 marzo 2012

SocialMediAbility

SocialMediAbility AleMar Web
A oggi, marzo 2012, le aziende italiane presenti sui social network sono circa 360, la metà di tutte le aziende campione della ricerca Iulm sulla socialmediability. I risultati della ricerca sono stati presentati all’Università Iulm il 15 marzo 2012.
Delle 720 aziende campione italiane utilizzate nella ricerca, la metà è risultata avere almeno un account su qualche social network (facebook, twitter, linkedin etc.) con un deciso incremento rispetto all’anno precedente che si aggira intorno al 18%.
Tuttavia, la medesima ricerca rileva anche che i canali attivati di social media – da Fecebook a Youtube – da parte di aziende sono per lo più gestiti in maniera “un po’ improvvisata e poco consapevole delle logiche comunicative e dei linguaggi propri di ciascuno di tali canali” (Prof. Giudo Di Fraia, Direttore Scientifico del Master)
L’incremento della presenza delle aziende sui social media è dovuto, per una parte consistente, alla penetrazione di questi canali nel tessuto aziendale anche medio piccolo: nel 2010, infatti, solo il 9,8% delle piccole aziende gestiva almeno un canale di social, mentre nel 2011 sono risultate essere il 43%.
Per contro, l’indice di SocialMediAbility è risultato essere molto basso. La SocialMediAbility è un indice che misura, con una scala da 0 a 10, la qualità complessiva dell’uso che l’impresa fa dei social media come canali di relazione, comunicazione e marketing.
In questa scala, l’indice di SocialMediAbility delle imprese italiane è risultato di appena 1,16.
I criteri utilizzati per la valutazione della SocialMediAbility delle aziende sono essenzialmente tre:
1) l’orientamento Social Media, cioè lo spazio temporale trascorso da quando sono stati attivati i canali di social
2) l’attenzione, cura e gestione Social Media, cioè il tempo trascorso fra un aggiornamento e l’altro, il numero di contenuti, la frequenza degli aggiornamenti alle eventuali applicazioni e tools realizzati
3) l’efficacia, cioè il numero di utenti per canale, la frequenza di aggiornamento da parte degli utenti e il numero di contenuti prodotti dagli utenti del canale.
Dalle precedenti specifiche, facilmente si comprende come sia utile per le aziende non solo avere canali di comunicazione social per i propri utenti ma anche cercare di gestire – o far gestire a professionisti del settore – i propri canali in modo che il loro utilizzo abbia una efficace ricaduta sulla propria attività e clientela.
Non basta, dunque, avere un proprio canale su Youtube o un profilo Facebook e Twitter legati alla propria azienda, ma il mercato richiede anche una gestione ottimale di essi con personale possibilmente qualificato ed in possesso di un background consolidato.
Purtroppo, la ricerca citata evidenzia anche la difficoltà di formare e reperire questo personale quanto a background e know how almeno sufficiente allo sviluppo dell’indice di SocialMediAbility per le azienda.

Share this

0 Comment to " SocialMediAbility "

Posta un commento